In Europa la normativa sul cannabidiolo (CBD) differisce notevolmente da paese a paese. Mentre alcuni paesi legalizzano l'uso del CBD senza restrizioni, altri paesi hanno una legislazione molto rigorosa.
Per questo motivo, è importante conoscere la normativa locale del proprio paese per capire cosa è legale e cosa non lo è.
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Cos'è il CBD e perché è importante legalmente
Come più volte abbiamo detto, il cannabidiolo (CBD) è una delle molecole contenute nella pianta di cannabis, caratterizzato dall'assenza di effetti psicoattivi, ovvero non provoca la sensazione di euforia o "sballo" tipica della marijuana.
Grazie alle sue potenziali proprietà benefiche, quali la riduzione dello stress e dell'ansia, il sollievo dal dolore e la regolazione della pressione arteriosa, il CBD sta guadagnando sempre più interesse.
Per questo motivo, è fondamentale che l'Europa adotti normative coerenti che permettano alle persone di accedere legalmente a prodotti di CBD sicuri e di alta qualità.
La confusione sulla legalità del CBD in Europa
La confusione riguardo alla legalità dei prodotti a base di CBD è comprensibile, dato che le leggi variano tra i paesi. L'incertezza è legata soprattutto alle differenze nei limiti di THC consentiti e alla gestione dei prodotti con un contenuto di THC oltre il limite stabilito.
Ad esempio, nel Regno Unito, i prodotti di CBD con un livello di THC superiore allo 0,2% sono illegali. Quindi, è fondamentale informarsi sulle normative nazionali e rispettarle per evitare possibili sanzioni o sequestri.
Dove è legale il CBD in Europa aggiornato al 2023
In alcuni paesi, l'uso del CBD è consentito senza restrizioni, mentre in altri la produzione, distribuzione e vendita sono regolamentate in modo rigoroso.
La maggior parte delle nazioni stabilisce un limite di THC, al di sotto del quale il CBD viene considerato legale e nonostante le direttive europee riguardanti le percentuali di THC nei prodotti a base di CBD, ogni stato adotta le proprie normative specifiche al riguardo.
Negli ultimi anni, la legislazione sul CBD ha subito cambiamenti in diversi paesi, tuttavia le norme non sono ancora omogenee. Ecco una panaramica dei limiti del THC nei diversi paesi:
- Paesi in cui il CBD è legale, purché contenga meno dello 0,2% di THC: Spagna, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Polonia, Romania, Slovenia e Ungheria.
- Paesi in cui il CBD è legale, purché contenga meno dello 0,3% di THC: Austria, Repubblica Ceca e Lussemburgo.
- Paese in cui il CBD è legale, purché contenga meno dello 0,5% di THC: Paesi Bassi.
- Paese in cui il CBD deve contenere zero THC: Regno Unito.
- Paese in cui il CBD è legale, purché non superi lo 0,6% di THC: Italia.
- Paese in cui il CBD è legale, purché non superi l'1% di THC: Svizzera.
- Paesi in cui il CBD è legale solo con un permesso speciale: Estonia, Finlandia.
- Paese in cui il CBD è legale, purché non contenga più dello 0,2% di THC, ma ne è stata vietata la lavorazione e la commercializzazione: Lituania.
- Paesi in cui il CBD è legale, purché non contenga alcuna traccia di THC: Svezia e Francia, dove, comunque, il Consiglio di Stato francese ha recentemente permesso il commercio di infiorescenze di CBD con un contenuto di tetraidrocannabinolo non superiore allo 0,3%.
Una regolamentazione omogenea del CBD porterebbe numerosi vantaggi alla produzione, distribuzione e vendita di questi prodotti in Europa, migliorando la sicurezza e la qualità e facilitando le transazioni commerciali tra i vari paesi del continente.
Dove la cannabis a scopo ricreativo è legale in Europa?
In Europa, la cannabis è soggetta a diverse leggi a seconda del paese. Solo il Lussemburgo, a partire dal dicembre 2021, ha legalizzato la produzione domestica e l'uso personale di cannabis a scopo ricreativo per i maggiori di 18 anni, diventando così il primo e unico Stato dell'UE a farlo.
Tuttavia, in molti altri paesi europei, tra cui Germania, Francia, Regno Unito, Irlanda, Grecia e Finlandia, la marijuana è classificata come illegale e può portare a sanzioni penali.
Anche se ci sono alcune eccezioni, come i Paesi Bassi dove la cannabis può essere venduta solo in luoghi autorizzati, come i coffee shop di Amsterdam o di Eindhoven, mentre il possesso, la vendita, il trasporto e la coltivazione sono depenalizzati. In Spagna è legale coltivare o fumare cannabis in casa, ma è vietato il trasporto e il consumo in luoghi pubblici. Ecco un articolo consigliato sui social club in Spagna.
Mentre il Portogallo ha depenalizzato l'uso di droghe per uso personale dal 2001, ma è ancora previsto l'arresto per il possesso di qualsiasi droga in quantità superiore al fabbisogno individuale.
In Svizzera la vendita e il consumo della cannabis sono illegali, tuttavia il possesso e la coltivazione sono depenalizzati in alcuni cantoni. Nell'ambito della coltivazione della cannabis, in Belgio è illegale, ma la coltivazione della pianta femmina è depenalizzata.
In definitiva, la cannabis e le sue diverse leggi europee rimangono un argomento complesso che richiede un'attenta comprensione della normativa locale prima dell'acquisto, l'uso, la coltivazione o il trasporto della marijuana a scopo ricreativo.
Quali sono gli ultimi aggiornamenti in Italia sul CBD?
Negli ultimi mesi, il governo italiano ha preso alcune decisioni riguardo al CBD e al suo futuro nel mercato italiano. In particolare, il governo ha recentemente deciso di ritirare un emendamento alla delega fiscale presentato in commissione Finanze alla Camera. Tale emendamento avrebbe introdotto una serie di restrizioni per la commercializzazione e la vendita della cosiddetta cannabis light.
Dopo aver valutato attentamente la questione, il governo italiano ha scelto di rimuovere la proposta di modifica. Tuttavia, secondo fonti vicine all'esecutivo, si prevede che la proposta sarà ripresentata all'interno di un altro provvedimento legislativo in futuro. Questo indica che il dibattito sul CBD e sul suo ruolo all'interno del mercato italiano è tuttora in corso e potrebbe subire ulteriori evoluzioni nel prossimo futuro.
La situazione in Germania
Il Ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach, ha annunciato la proposta per la legalizzazione della cannabis in Germania. Il piano prevede due fasi: la prima consentirà la coltivazione personale e nei Cannabis Social Club, le organizzazioni locali di consumo. La seconda fase prevede la creazione di un mercato regolamentato di cannabis, con licenze per i produttori e l'apertura di dispensari. Il disegno di legge è attualmente in fase di revisione prima della presentazione finale al parlamento.
La proposta permetterebbe agli adulti di possedere fino a 25 grammi di cannabis e coltivare fino a tre piante per uso personale. I Cannabis Club potrebbero anche distribuire la loro produzione ai membri.
Si prevede che la prima fase della legalizzazione inizi alla fine del 2023. Questo, una volta approvato, potrebbe portare alla creazione del primo mercato europeo per la cannabis legale.
Nel resto del Mondo
Anche al di fuori dell'Europa, le normative relative alla cannabis variano notevolmente, riflettendo le singolari realtà socio-culturali e politiche dei diversi paesi.
Prendiamo, ad esempio, l'Uruguay, che nel 2014 è salito alla ribalta come prima nazione al mondo a legalizzare l'uso della cannabis. Negli Stati Uniti, la cannabis è stata legalizzata in Colorado, e sono 14 i stati in cui il consumo di cannabis è stato depenalizzato. Tuttavia, in nazioni come Cina e Giappone, qualsiasi tipo di droga, inclusa la cannabis, è completamente illegale.
Al differente capo del spettro normativo troviamo l'India, dove l'uso, la vendita e il trasporto di cannabis e prodotti derivati sono permessi in casi specifici ed autorizzati. In alcuni paesi come l'Iran, la Cambogia, la Colombia e il Messico, esistono forme di tolleranza o depenalizzazione, sebbene le normative ufficiali possano proibirne l'uso.
In Cile è consentito solo l'uso terapeutico della cannabis, mentre in Bolivia e Paraguay consumo e possesso sono categoricamente illegali. Infine, la Thailandia ha recentemente fatto marcia indietro rispetto alla sua politica rigida di lunga data, depenalizzando la coltivazione e il consumo di cannabis. Un passo significativo per un paese che, fino a poco tempo fa, perseguiva rigorosamente l'uso e la produzione di cannabis. Un articolo che consigliamo è la guida per i turisti che si trovano in Thailandia.
Effetti della legalità del CBD in Europa
Gli esperti concordano nel sottolineare i vantaggi di una regolazione uniforme del CBD sia per venditori che consumatori. Una tracciabilità accurata dei prodotti e regole chiare sulla produzione e commercializzazione aumenterebbero la sicurezza e la qualità dei prodotti. Inoltre, un'armonizzazione delle norme europee faciliterebbe la cooperazione tra produttori e l'acquisizione di materie prime da diversi paesi.
La comprensione della legalità del CBD in Europa è cruciale e deve essere chiara e coerente tra le nazioni, in modo da incentivare trasparenza e affidabilità del mercato. Tenendo d'occhio le legislazioni europee sul CBD, è fondamentale essere informati sui cambiamenti normativi che potrebbero influenzare la commercializzazione e l'utilizzo dei prodotti a base di CBD.
È fondamentale consultare fonti attendibili e affidarsi a produttori e rivenditori responsabili per garantire qualità e servizio adeguati nel settore del CBD in continua evoluzione. Anche perché non tutti i rivenditori prestano la dovuta cura e attenzione al prodotto ne utilizzano CBD proveniente da coltivazioni biologiche.
Ciò che distingue CBDMania è l'impegno nel fornire solo CBD biologico, assicurando la massima attenzione alla qualità, alla sostenibilità e all'ambiente per offrire il meglio ai consumatori.