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La nostra contrarietà al DL Sicurezza: un’analisi critica dal punto di vista di un imprenditore del settore canapa

Pubblicato Da: Marco / Pubblicato Il: 17 apr, 2025

Canapa italia

Sono tempi difficili per chi, come noi di CBDmania, si è sempre battuto per una regolamentazione chiara e giusta del settore della canapa. 

La trasformazione del precedente DDL in DL Sicurezza ha segnato un punto di svolta non solo dal punto di vista normativo, ma anche socio-economico, facendo passare gente per bene, imprenditori e operatori del settore, da ruoli legittimi ad etichette ingiuste di “spacciatori”. In questo articolo voglio esporre in dettaglio le criticità del decreto, soffermandomi sugli aspetti di non costituzionalità, la creazione di disoccupazione nel comparto canapa e l’impatto negativo sull’economia e sulla reputazione di un settore che rappresenta innovazione e sostenibilità.

Origini e trasformazione del DDL in DL Sicurezza

Il disegno di legge che ha dato origine al cosiddetto “DL Sicurezza” ha subito una trasformazione repentina: inizialmente concepito come DDL (disegno di legge) – uno strumento che avrebbe dovuto garantire una regolamentazione equilibrata – si è poi evoluto in un decreto legge (DL) dall’imposizione drastica e controversa.

Il passaggio da DDL a DL: una scelta problematica

Il passaggio da DDL a DL ha avuto come conseguenza l’accelerazione e l’imposizione di norme che non sono state sottoposte a un’adeguata discussione parlamentare e pubblica. Tale mancanza di trasparenza ha generato un clima di incertezza e confusione nel settore, dove la finalità originale di, forse, voler garantire maggiore sicurezza è stata sovvertita da una logica repressiva e contraddittoria.
La rapidità con cui questo processo normativo è stato imposto ha minato i principi di legalità e partecipazione democratica, toccando un nervo scoperto in termini di rispetto del diritto costituzionale.

Non costituzionalità: un punto di rottura imprescindibile

Uno dei punti più critici riguarda il fatto che il DL Sicurezza tocca la Costituzione, violando principi fondamentali quali la certezza del diritto e la proporzionalità delle misure adottate. La trasformazione in decreto legge, infatti, ha escluso un adeguato confronto sui contenuti, compromettendo la legittimità normativa e mettendo a rischio la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e degli operatori economici.

L’assenza di un’adeguata base costitutiva per normative che riguardano la libertà personale e l’attività economica attesta una violazione dei principi democratici, rendendo il decreto non soltanto illegittimo, ma anche lesivo della fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Le conseguenze economiche e occupazionali per il settore canapa

Una delle conseguenze più drammatiche del DL Sicurezza riguarda il settore della canapa, in cui il legislativo ha agito con una rigidità sproporzionata, generando ricadute economiche e occupazionali devastanti. Il comparto canapa, che negli ultimi anni si era contraddistinto per la sua capacità di innovazione, sostenibilità e per il contributo al lavoro giovanile, si trova ora a dover fronteggiare una vera e propria crisi.

Disoccupazione e crisi economica: la realtà dei fatti

L’introduzione del decreto ha fatto sì che aziende e imprenditori, che fino a poco tempo fa navigavano in un contesto di legalità e crescita, si trovino improvvisamente a dover affrontare una situazione in cui vengono etichettati come “spacciatori”. Questa trasformazione dell’immagine pubblica ha generato una perdita di valore commerciale dei prodotti a base di canapa e, conseguentemente, una forte contrazione del mercato.
Le aziende, costrette a far fronte a nuove normative che non rispettano i canoni della ragionevolezza, si vedono costrette a chiudere o a trasferirsi all'estero – un trasferimento forzato che, purtroppo, traduce la fine di una filiera produttiva importante a livello nazionale e locale. Questo ha prodotto un effetto domino: migliaia di lavoratori, imprenditori e operatori del settore si ritrovano improvvisamente disoccupati, senza prospettive e con un futuro economico incerto.

Il ruolo del settore canapa nella trasformazione sociale

Il comparto della canapa non riguarda soltanto la produzione di oli e derivati, ma rappresenta un vero e proprio cambiamento culturale che promuove la sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione economica dei giovani. Negli ultimi anni, CBDmania ha lavorato per educare e sensibilizzare la popolazione e le istituzioni su quanto il cannabidiolo (CBD) possa rappresentare un’opportunità di sviluppo economico e sociale.
Purtroppo, il DL Sicurezza ha rimosso ogni fiducia nella possibilità di trasformare positivamente il settore canapa, penalizzando chi si è impegnato per creare un mercato nuovo, pulito e rispettoso delle normative internazionali.

I meccanismi repressivi del nuovo decreto

L’eccessiva rigidità normativa

Il decreto, con la sua introduzione di norme rigide e restrizioni eccessive, ha creato un contesto in cui ogni minimo errore può portare a sanzioni severe e alla possibilità di essere etichettati come “spacciatori”. Questa logica estrema non soltanto penalizza comportamenti negativi, ma minaccia anche chi opera correttamente nel rispetto della legge.
È evidente come la trasformazione normativa abbia violato il principio di proporzionalità, trasformando imprenditori solerti in potenziali reati, senza una giustificazione scientifica o logica sufficiente.

L’errata interpretazione dei rischi connessi al CBD

Un ulteriore aspetto controverso riguarda l’interpretazione dei rischi relativi all'uso e alla presenza del CBD nei prodotti a base di canapa. Il decreto si fonda su presunti rischi di interazione tra CBD e THC, nonostante numerosi studi scientifici abbiano ben dimostrato come il cannabidiolio agisca in realtà come agente mitigante dell’azione psicoattiva del THC.
La letteratura scientifica internazionale riconosce il CBD come una sostanza priva di effetti psicotropi, ma il DL Sicurezza sembra impossessarsi di questi dati per infondere timore e giustificare una normativa troppo rigida. Questa scelta, apparentemente, è stata adottata non per proteggere la salute pubblica, ma per instaurare un clima di repressione e controllo eccessivo.

La mancanza di un confronto multidisciplinare

Un altro punto critico è rappresentato dalla scarsa consultazione degli enti scientifici e della comunità degli operatori economici. Ciò ha portato a decisioni affrettate e non supportate da evidenze concrete, generando un vuoto normativo che penalizza gravemente il settore.
Il DL Sicurezza è stato approvato senza un adeguato confronto interdisciplinare, un errore che ha portato alla mancata considerazione di alternative efficaci per regolamentare il mercato della canapa in maniera corretta e sostenibile.

Il calvario degli imprenditori della canapa: da cittadini rispettabili a "spacciatori"

Un cambiamento di paradigma giudiziario ed economico

L’impatto psicologico e sociale del DL Sicurezza su chi opera nel settore è enormemente negativo. Gente per bene, impegnata quotidianamente nella promozione di prodotti naturali e innovativi, si trova improvvisamente etichettata e perseguita. Questo drammatico cambiamento, che porta dall’essere imprenditori rispettabili a potenziali criminali agli occhi della legge, è inaccettabile.
Il passaggio repentino da una regolamentazione che permetteva l’esistenza di un mercato indipendente a una che criminalizza i comportamenti corretti, evidenzia la gravità delle scelte normative attuali.

La denuncia di intere realtà economiche

Molte associazioni di categoria e liberi imprenditori si muovono per impugnare il decreto. Le battaglie in tribunale, che non sono soltanto una lotta per la sopravvivenza economica, ma soprattutto un affronto ai valori della giustizia e della legalità, testimoniano quanto la situazione sia grave.
Le azioni legali intraprese da diverse realtà del settore evidenziano il nostro dissenso e la necessità di un ripensamento radicale della normativa. In un contesto in cui la legge dev’essere al servizio della collettività, il DL Sicurezza appare come un ostacolo insormontabile per chi cerca di innovare e creare valore.

La fuga dei talenti e degli investimenti

La nostra realtà, così come quella di numerose altre imprese del settore, è costretta a considerare seriamente il trasferimento all’estero. Il trasferimento forzato di aziende qualificate comporta una perdita non solo di posti di lavoro, ma anche di know-how e innovazione.
Investimenti importanti, mesi e anni di duro lavoro, rischiano di essere spazzati via in un batter d’occhio, lasciando il mercato nazionale impoverito e dominato da un contesto normativo obsoleto e repressivo.

Le proposte per una regolamentazione più equa e costruttiva

Di fronte a una situazione tanto critica, è indispensabile che si apra un confronto costruttivo sulle modalità di regolamentazione del settore canapa. Come socio fondatore di CBDmania, propongo alcune linee guida che potrebbero portare a un ripensamento della normativa e a una maggiore tutela dei diritti degli operatori.

Ripensare il percorso normativo

  1. Ritorno al DDL
    È fondamentale rivedere l’intero iter normativo adottato, ripartendo dall’idea iniziale del disegno di legge (DDL). Solo affinché il legislatore possa garantire un confronto democratico e la partecipazione di tutte le parti interessate, sarà possibile approvare una regolamentazione che rispetti i principi costituzionali e non penalizzi ingiustamente l’intera filiera della canapa.

  2. Coinvolgimento degli enti scientifici
    La normativa deve essere rivista alla luce degli studi scientifici internazionali sul CBD. È imprescindibile che il panorama normativo tenga conto del ruolo mitigante del CBD sull’azione del THC, evitando così di creare regole basate su presupposti errati e dannosi per il settore.

  3. Un confronto interdisciplinare
    Non si può fare a meno di un confronto che coinvolga non solo legislatori, ma anche esperti in sanità pubblica, economisti, rappresentanti degli operatori economici e delle associazioni di categoria. Questo approccio multidisciplinare garantirebbe una maggiore efficacia della normativa e ridurrebbe il rischio di decisioni affrettate e incoerenti.

Politiche di sostegno e incentivi economici

È necessario prevedere strumenti di sostegno per le aziende e i lavoratori del settore in crisi. Incentivi fiscali, fondi di sostegno e programmi formativi possono fare la differenza per evitare la fuga degli investimenti e la perdita di competenze, essenziali per rilanciare una filiera produttiva che, fino a poco tempo fa, era carica di potenziale economico e innovativo.
Un sistema di sostegno adeguato potrebbe trasformare una crisi in un’opportunità di rinnovamento, garantendo continuità lavorativa e sviluppo tecnologico.

Valorizzare la reputazione e la trasparenza

Infine, è fondamentale lavorare per riconquistare la fiducia del mercato e dei consumatori. La trasparenza nei processi produttivi, unita a campagne di informazione che evidenzino i benefici del CBD e della canapa in generale, sono strumenti utili per invertire la tendenza negativa imposta dal DL Sicurezza.
Solo attraverso la diffusione di una cultura informata e responsabile si può contrastare la stigmatizzazione ingiusta che ha trasformato imprenditori onesti in “spacciatori” agli occhi del legislatore.

Il cammino verso una giustizia linguistica ed economica

Il DL Sicurezza, nella sua forma attuale, rappresenta un esempio lampante di come il potere normativo possa essere utilizzato per penalizzare e soffocare un intero comparto economico, negando agli operatori la dignità e il riconoscimento di un mercato che sta al passo con i tempi e le esigenze della società moderna.
Il contrasto a questo tipo di normative non deve essere limitato al mero dissenso, ma deve tradursi in azioni concrete che promuovano un cambiamento culturale e normativo. Da questo punto di vista, CBDmania e altre realtà imprenditoriali del settore si mobilitano, convinte che solo con una revisione critica e partecipata si potrà ottenere una normativa equa e rispettosa dei principi di legalità.

Il diritto alla legalità per gli imprenditori innovativi

Gli imprenditori che operano nel settore della canapa hanno diritto a una legislazione che li tuteli e non li trasformi, dall’oggi al domani, in soggetti criminali. La nostra esperienza testimonia come la giustizia amministrativa debba rispettare i principi di legalità, certezza del diritto e proporzionalità, valori che purtroppo sono stati calpestati dalla frenesia normativa del DL Sicurezza.
Si tratta di un appello, non solo a livello istituzionale, ma anche nei confronti dell’intera società, affinché si riconosca il valore di un settore che, se opportunamente regolamentato, può contribuire in modo significativo all’economia del nostro Paese.

La sfida per un futuro migliore

Guardando avanti, non possiamo che auspicare un ritorno a un dialogo aperto tra istituzioni, società civile e imprenditori. Solo con una collaborazione sinergica è possibile definire regole chiare e condivise che garantiscano una crescita economica sostenibile e rispettosa dei diritti di tutti gli attori coinvolti. Noi di CBDmania restiamo fiduciosi che, attraverso azioni legali, campagne informative e il costante impegno nel confronto, si possa invertire la rotta e riaprire il cammino verso una regolamentazione maggiormente equa e favorevole all’innovazione.

Conclusioni

Il DL Sicurezza, così com’è stato imposto, è il simbolo di una legislazione che ha completamente frainteso il potenziale e la reale natura del settore canapa. La trasformazione forzata di un disegno inizialmente orientato a garantire regole chiare ha invece generato confusione, ingiustizie e una perdita incolmabile di opportunità per tutti coloro che, con onestà e impegno, hanno cercato di sviluppare un settore destinato a portare innovazione, lavoro e sostenibilità.

L’appello finale è quello di rivedere urgentemente questa normativa, ripartendo dai principi di legalità e giustizia costituzionale, per restituire dignità a chi opera in questo mercato e per salvaguardare un comparto economico vitale per il futuro del nostro Paese.

L’onere della responsabilità è ora nelle mani dei legislatori: ascoltare le istanze di imprenditori, ricercatori e cittadini, e adottare misure che non solo favoriscano lo sviluppo economico, ma che garantiscano anche il rispetto dei diritti fondamentali, è l’unica via per poter trasformare una crisi in un’opportunità di crescita e rinnovamento. Noi di CBDmania restiamo al fianco di tutti coloro che credono in un futuro in cui la giustizia normativa e lo spirito imprenditoriale convivano in armonia.

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Pubblicato Da: Marco
Pubblicato Il: 17 apr, 2025

“La mia libertà finisce dove comincia la vostra.” (M. L. King)Informatico di professione, antiproibizionista per passione.

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