Inutile negarlo, la cannabis rappresenta una specie botanica non solo piacevole da assumere, in virtù degli innumerevoli e conclamati benefici, ma anche da guardare: sappiamo tutti infatti come le foglie di marijuana risultino evocative e rappresentative nell’immaginario collettivo così come per tutti gli appassionati estimatori di erba buona.
Abbiamo pertanto selezionato una serie di foto marijuana estremamente significative ed emblematiche, in grado di raccontarne non solo la rara e pregevole bellezza ma anche di aiutare a comprenderne tutte le relative sfaccettature: dalla coltivazione alla cura delle piante, fino ad arrivare al prodotto finale, le infiorescenze di cannabis appunto, la materia vegetale per eccellenza più apprezzata di sempre.
Le foto della foglia più famosa al mondo
Le varietà di marijuana possono essere classificate secondo tre specie differenti: cannabis sativa, la più comune, cannabis indica e in ultimo, canapa ruderalis, di norma impiegata prevalentemente nel settore industriale e tessile.
Al di là delle proprietà che contraddistinguono ogni specie, ciò che salta subito all’occhio è la sostanziale differenza sotto l’aspetto estetico, in particolare legato proprio alle foglie.
La cannabis sativa, originaria delle aree tropicali di Africa, Asia e America, fin dalle origini ha saputo adattarsi all'ambiente caldo e umido sviluppando foglie sottili di forma allungata in grado di agevolare la traspirazione. Le stesse piante appaiono compatte e “cespugliose”, raggiungendo in natura dimensioni particolarmente elevate che possono raggiungere i 4 o 5 metri. La relativa struttura risulta slanciata e allungata, i rami si presentano lunghi, analogamente agli internodi.
Tale struttura è esattamente il risultato dell’adattamento della cannabis sativa a un ambiente particolare, ove le ore di esposizione alla luce solare sono tendenzialmente costanti durante tutto l’anno e ne permettono il corretto e rapido sviluppo. A causa dell’elevato tasso di umidità tipico delle zone d’origine, le piante tendono a produrre una quantità di germogli inferiore rispetto alla cannabis indica, questo al fine di limitare il rischio di muffe o contaminazioni fungine.
La cannabis indica, originaria delle aree subtropicali quali Pakistan, Afghanistan e India, si è invece dovuta adattare a una luce solare meno costante durante l'anno. Proprio per questo le foglie, al fine di ottimizzare il quantitativo di luce solare ricevuta, hanno sviluppato una superficie più estesa, apparendo di conseguenza più tozze e ampie rispetto alle altre varietà, e di una tonalità verde scuro.
Le dimensioni ridotte della pianta si attestano intorno a 1,5 metri mentre la struttura appare più compatta, accompagnata da una notevole quantità di germogli, sinonimo di una maggiore produttività.
La cannabis ruderalis è invece tipica delle regioni climatiche più rigide quali la Siberia, il Kazakistan, la Russia e la Cina del nord: presenta foglie di dimensioni limitate, complice l’adattamento all’ambiente freddo e ostile, lo stesso che, a causa di una intensità di illuminazione ridotta, ha permesso alla pianta di ridurre in maniera significativa il ciclo di sviluppo, unendo la capacità di auto-fiorire a prescindere dal fotoperiodo.
Di contro, tuttavia, offre una produzione scarsa di infiorescenze e un ridotto contenuto di cannabinoidi CBD o cannabidiolo e THC o tetraidrocannabidiolo, tanto da risultare piuttosto selvatica e inadatta all’assunzione.
Marijuana maschio o femmina: capirlo a colpo d’occhio
Distinguere a colpo d’occhio una pianta di marijuana femminile da una maschile può non essere così immediato, specie per i neofiti. Tuttavia, entrambe le piante presentano caratteristiche fisiche e strutturali differenti, che rendono estremamente immediata la comprensione del sesso dell’esemplare.
Le piante di cannabis femmina sono senza alcun dubbio le preferite dai coltivatori, questo poiché producono le caratteristiche infiorescenze, impiegate comunemente per produrre erba da fumare a scopo ricreativo o terapeutico, e ricoperte dalla caratteristica resina ricca di terpeni e cannabinoidi.
Per individuare un esemplare femmina, è necessario osservare l'aspetto degli organi sessuali, i cosiddetti pistilli, sottili filamenti bianchi o arancioni che iniziano a formarsi durante la fase di fioritura negli internodi, le sezioni che collegano i rami al fusto della pianta.
Proprio in questo periodo, le piante di sesso femminile iniziano a sviluppare piccoli calici accompagnati da due pistilli che successivamente costituiranno le gemme.
Le piante di sesso maschile si distinguono dagli esemplari femminili poiché al contrario producono piccoli prefioria forma di pallina, che sostituiscono i pistilli filiformi. Con lo sviluppo definitivo della pianta e l’avanzare delle settimane, tale differenza risulterà estremamente evidente, tanto da rendere pressoché immediata la stessa distinzione.
Foto di infiorescenze femminili di canapa
Le infiorescenze di cannabis rappresentano la componente più pregiata della pianta di canapa, questo poiché una volta essiccata, costituisce la materia vegetale che comunemente viene assunta dagli appassionati al fine di beneficiare dei molteplici effetti dati dai cannabinoidi presenti nella resina.
Compatte e accompagnate dall’inconfondibile aroma dato dai terpeni, le infiorescenze in genere vengono triturate per mezzo di un grinder per poi essere utilizzate per rollare una canna.
Immagini di coltivazioni di canapa legale
Inutile negarlo, nulla è visivamente più impattante dell’ammirare una coltivazione di canapa outdoor. Tale metodologia si avvale dell’ausilio della natura e si differenzia dalla coltivazione indoor proprio perché l’ambiente aperto, seppur costituito da una serra, non è in alcun modo controllato, limitandosi a seguire la stagionalità e il fotoperiodo naturale.
Se di fatto dunque appare meno impegnativa da gestire, di contro resta comunque suscettibile a quanto la natura stabilisce sotto l’aspetto climatico. Per i neofiti resta comunque consigliata la coltivazione indoor, lontana da occhi indiscreti poiché può essere praticata nella totale privacy delle proprie mura domestiche.
Le foto delle migliori varietà di canapa legale
Abbiamo scelto alcune tra le migliori varietà di canapa legale: le più apprezzate dagli assuntori abituali che prediligono l’elevato contenuto di CBD, e THC entro i limiti stabiliti dalla Legge.
Le infiorescenze prodotte dalla varietà Amnesia Haze appaiono estremamente ricche di resina di cannabis, dalla caratteristica tonalità chiara e luminosa. Si distingue in particolar modo per la profumazione e l’aroma intenso, fresco e prevalentemente fruttato dato dalla massiccia presenza di terpeni Limonene e Pinene che conferiscono sentori agrumati e balsamici accompagnati da note dolci, piacevoli e delicati. Tale varietà vede una concentrazione di CBD legale pari al 19%.
La varietà di cannabis legale Lemon Haze vede protagonista ancora una volta un aroma dolce che ricorda la freschezza degli agrumi. Tale peculiarità contribuisce a renderla tra le varietà di marijuana più apprezzate dagli appassionati. Le infiorescenze di presentano compatte e resinose, prevalentemente di colore verde chiaro con sfumature delicate che virano al giallo limone. In questo caso la concentrazione di CBD si aggira intorno al 6%.
Apprezzatissima soprattutto negli Stati Uniti, la varietà OG Kush compare tra le genetiche senza alcun dubbio maggiormente particolari in termini di aromaticità: ricca di CBD e adatta ad assuntori sporadici come abituali, esibisce intense sfumature di limone, petrolio, legno e spezie.
Sentori di muschio unite a lievi note terrose emergono durante la fumata, persistendo piacevolmente al palato, senza risultare eccessive. La concentrazione di CBD è attestata in questo caso intorno al 12.5%.