La ricerca sulle proprietà terapeutiche della cannabis sta rapidamente guadagnando interesse a livello globale, grazie alla scoperta della sua ricchezza di composti bioattivi.
Tra questi composti, i cannabinoidi, i terpeni e i flavonoidi sono i principali responsabili delle proprietà curative di questa pianta.
Nonostante i cannabinoidi come il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo) ricevano la maggior parte dell'attenzione mediatica e scientifica, i flavonoidi presentano degli effetti benefici sulla salute altrettanto significativi.
In questo articolo, approfondiremo il ruolo dei flavonoidi nella cannabis, i loro effetti sulla salute e il potenziale terapeutico di questi preziosi composti.
I diversi composti bioattivi della cannabis
I cannabinoidi sono composti chimici psicoattivi naturalmente prodotti dalla pianta di cannabis e includono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), oltre ad altri cannabinoidi minori come il cannabigerolo (CBG) e il cannabinoide (CBN).
I terpeni sono oli aromatizzanti naturalmente presenti nella cannabis e in altre piante. La cannabis contiene diversi terpeni, come il mircene, il limonene e il linalolo, che possono avere effetti antinfiammatori, analgesici e ansiolitici, la loro funzione sinergica con il CBD consente di potenziare i benefici terapeutici della cannabis.
I flavonoidi sono pigmenti naturalmente presenti nella cannabis e in molte altre piante. La cannabis contiene diversi flavonoidi, come la quercetina, il cannflavin A e il cannaflavin B, che possono avere effetti antinfiammatori, antitumorali e neuroprotettivi.
I cannabinoidi sono probabilmente i composti bioattivi più noti e studiati della cannabis per i loro effetti psicoattivi, ma si sta scoprendo sempre di più sui loro molteplici usi terapeutici. Il THC è noto per le proprietà sedative, analgesiche e antinfiammatorie, mentre il CBD ha proprietà antipsicotiche, anticonvulsivanti e neuroprotettive.
I terpeni, d'altra parte, non sono psicoattivi, ma sono noti per avere proprietà medicinali ed essere essenziali per l'esperienza sensoriale della cannabis. Molti terpeni in cannabis, come il linalolo, possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare il sonno.
Cosa sono i flavonoidi e dove sono presenti
I flavonoidi sono un gruppo di composti fenolici naturalmente presenti in molti tipi di piante, tra cui la cannabis.
Essi svolgono un ruolo importante nella protezione delle piante contro le radiazioni solari, le influenze chimiche e gli agenti patogeni. Inoltre, possono svolgere una funzione di segnale, aiutando le piante ad attirare insetti impollinatori e a respingere gli insetti dannosi.
Tipi e quantità identificati fino ad oggi
Finora sono stati identificati circa 20 flavonoidi nella cannabis, tra cui la cannflavina A, la cannflavina B, la vitexina e l'isoramnetina.
La maggioranza dei flavonoidi nella cannabis si trova in quantità molto basse rispetto ai cannabinoidi e ai terpeni. Sono cinque quelli che spiccano per la loro importanza e le loro proprietà terapeutiche specifiche:
- Quercetina: è un flavonoide che si trova nella buccia di mele, cipolle e agrumi, oltre alla cannabis. Questo composto ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e cardioprotettive, in grado di prevenire l'accumulo di radicali liberi e contrastare il danno cellulare.
- Campferolo: si tratta di un flavonoide ampiamente distribuito in diverse piante, tra cui la cannabis. Il campferolo è noto per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antivirali. In particolare, alcuni studi hanno suggerito che il campferolo potrebbe avere un'azione antivirale contro il virus dell'herpes.
- Vitexina: è un flavonoide che si trova in diverse piante, tra cui la cannabis. La vitexina ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e ansiolitiche. In particolare, uno studio preliminare ha suggerito che la vitexina potrebbe avere un effetto benefico nell'alleviare i sintomi della menopausa.
- Apigenina: è un flavonoide presente in molte piante, tra cui la cannabis, prezzemolo e sedano. La apigenina ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, ansiolitiche e antitumorali. È stato dimostrato che la apigenina può indurre l'apoptosi, ovvero la morte programmata delle cellule tumorali, e inibire la proliferazione cellulare.
- Cannflavina: è un insieme di due flavonoidi, la cannflavina A e la cannflavina B, che sono stati identificati in piccole quantità nella cannabis. Questi composti sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie e analgesiche. In particolare, la cannflavina A è stata identificata come un flavonoide altamente antinfiammatorio che agisce come inibitore della sintesi di prostaglandine, molecole che causano infiammazione.
Effetti dei flavonoidi
I flavonoidi sono considerati importanti per la loro attività farmacologica, che può fornire una vasta gamma di effetti benefici sulla salute umana. Infatti, essi possono anche:
- Migliorare la microcircolazione sanguigna e linfatica, favorendo la protezione dei piccoli vasi venosi.
- Contribuire al mantenimento in buona salute del fegato e alla protezione della pelle dall'azione nociva dei raggi ultravioletti.
- Rafforzare il sistema immunitario.
- Giocare un ruolo nella perdita di grassviscerale e nel mantenimento di una buona forma fisica.
In particolare, i flavonoidi della cannabis sono stati studiati per la loro attività antinfiammatoria, antitumorale e neuroprotettiva, ma la loro preziosa azione terapeutica non si limita a questi benefici. Possono contribuire alla prevenzione di diverse patologie soprattutto cardiovascolari, infiammatorie e neoplastiche.
Ad esempio, la quercetina, uno dei flavonoidi più comuni presenti nella cannabis, può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, contrastando l'ossidazione delle lipoproteine LDL. La apigenina, invece, ha dimostrato di poter contribuire alla prevenzione di alcuni tumori.
È importante sottolineare che le informazioni riguardanti i benefici dei flavonoidi della cannabis sono basate su studi clinici in corso o su studi preliminari sugli effetti dei flavonoidi in generale, e che tali informazioni non dovrebbero essere considerate come sostitutive di una consulenza medica professionale.
Differenze tra i flavonoidi e i cannabinoidi
I cannabinoidi sono un altro gruppo di composti bioattivi presenti nella cannabis, distinti dai flavonoidi.
Mentre i flavonoidi non sono psicoattivi, e quindi non causano gli effetti tipici della cannabis come l'euforia e l'intorpidimento, molti dei cannabinoidi sono le principali sostanze psicoattive prodotte dalla pianta.
In particolare, il THC è il principale composto psicoattivo presente nella cannabis, mentre il CBD ha proprietà antipsicotiche e una serie di altre proprietà terapeutiche e non ha effetti psicoattivi.
Tuttavia, i flavonoidi e i cannabinoidi nella cannabis sono spesso considerati complementari, poiché i flavonoidi possono migliorare l'efficacia dei cannabinoidi nell'affrontare specifici problemi di salute.
Ad esempio, studi recenti suggeriscono che la cannflavina A può aumentare l'efficacia del CBD nel trattamento dell'infiammazione.
La cannflavina A è un composto bioattivo noto per le sue potenti proprietà antinfiammatorie e analgesiche e agisce come un inibitore della sintesi delle prostaglandine, molecole che causano infiammazione nel corpo, offrendo quindi potenziali benefici terapeutici nella gestione del dolore e delle infiammazioni.
L'olio CBD contiene i flavonoidi?
Gli oli di CBD, prodotti sempre più popolari, sono estratti dalla cannabis e contengono generalmente una varietà di composti bioattivi, tra cui cannabinoidi, terpeni e flavonoidi. Anche se i flavonoidi della cannabis sono presenti in quantità relativamente basse rispetto ai cannabinoidi e ai terpeni, sono comunque presenti in questi oli.
La presenza di flavonoidi potrebbe aumentare l'efficacia degli oli di CBD nell'affrontare specifici problemi di salute. Ad esempio, l'aggettivo "spettro completo" spesso utilizzato per descrivere gli oli di CBD indica che questi prodotti contengono tutti i composti bioattivi della cannabis, di cui i flavonoidi fanno parte.
Mentre l'effetto sinergico tra i composti della cannabis, noto come effetto entourage, potrebbe anche contribuire alla maggior efficacia degli oli di CBD contenenti flavonoidi. Per saperne di più su queste differenze consigliamo di leggere questo articolo.
Cosa sapere sulla loro assunzione?
Esistono diverse opzioni per l'assunzione di flavonoidi della cannabis, ma è importante precisare che, in generale, i prodotti a base di CBD contengono percentuali relativamente basse di questi composti.
Alcune persone preferiscono il consumo diretto della pianta in forma di fiori o foglie, ma questa modalità di assunzione può essere difficile da dosare e potrebbe non essere adatta per tutti gli scopi terapeutici.
Una scelta alternativa è quella di assumere l'olio di CBD full spectrum, che contiene un'ampia gamma di composti bioattivi della cannabis, tra cui cannabinoidi, terpeni e flavonoidi.
L'olio di CBD full spectrum è estratto dalla pianta di cannabis in modo da conservare il più possibile i suoi componenti naturali.
Poiché i flavonoidi e gli altri composti bioattivi della cannabis possono lavorare sinergicamente, assumere un olio di CBD full spectrum potrebbe migliorare l'effetto terapeutico complessivo.
L'olio di CBD full spectrum può essere assunto per via orale, con misurini dosati per garantire una corretta assunzione, o per via topica, ad esempio sotto forma di balsamo da massaggiare sulla pelle, a seconda delle esigenze terapeutiche individuali. Ecco una guida che abbiamo realizzato per poter consigliare il corretto dosaggio dell'olio.
I flavonoidi della cannabis rappresentano un'importante area di ricerca per la medicina e la salute umana. Mentre gli studi sugli effetti dei flavonoidi della cannabis sono ancora in fase iniziale, i primi risultati sono promettenti e suggeriscono un enorme potenziale terapeutico per questi composti.