Definita Cheese Marijuana, complice il caratteristico aroma aspro e piuttosto pungente, tale varietà di cannabis non è altro che un ibrido a predominanza Indica, nato agli inizi degli anni ’80 nel Regno Unito, il quale nel corso degli ultimi anni ha riscosso un notevole successo non solo grazie al gusto tanto unico quanto ricercato, ma anche e soprattutto in virtù della sua potenza e dei relativi effetti.
La Cheese Marijuana nello specifico trae origine dall’incrocio della varietà Skunk#1 con l’Afgan: solo successivamente verranno ibridate genetiche differenti al fine di produrre maggiori quantità di resina e tricomi. Particolarmente nota per la capacità di promuovere il rilassamento e lo stato di euforia e felicità, è considerata dagli assuntori abituali come una varietà di marijuana unica nel proprio genere grazie a un gusto inconfondibile reputato tra i migliori al mondo. Scopriamo attraverso questa guida tutte le caratteristiche della varietà Cheese, come coltivarla e i relativi effetti.
Qual è la varietà Cheese e quali sono le sue caratteristiche
A rendere la Marijuana Cheese una delle varietà di cannabis senza dubbio tra le più apprezzate, è sicuramente l’aroma, costituito da un’armonia di sentori assolutamente inconfondibile e da un gioco di contrasti sempre equilibrato: elementi particolarmente speziati, persistenti e pungenti si sposano perfettamente con sentori freschi e a tratti fruttati dove ogni nota aromatica partecipa attivamente creando una miscela ricercata e unica nel proprio genere.
Spiccano da un lato gli svariati terpeni tipici delle Cheese, a cui si uniscono le punte lievemente rancide, tuttavia con accezione prettamente positiva dell’acido ottanoico, lo stesso che a sua volta abbraccia voluttuosamente le note dolci e fruttate del metil-t-butil etere, il tutto combinato con acetati di etile e metile. Esattamente come avviene con i formaggi più ricercati, anche nella cannabis i sentori più gradevoli tendono ad essere anticipati da sentori spesso poco apprezzati sotto l’aspetto puramente olfattivo: la Cheese Marijuana non si smentisce e si comporta in maniera analoga a causa della presenza di acido isovalerico, lo stesso che enfatizza i terpeni tipicamente maleodoranti. Si spazia dunque dal tipico odore di un pollaio dato dall’acido esanoico al cavolo marcio scatenato dal metil mercaptano che nel loro insieme danno vita al carattere prepotente tipico della Cheese, apprezzata non solo se fumata rollando una canna ma anche se impiegata nella preparazione di edibles.
È facile dunque intuire come la varietà di marijuana Cheese non sia adatta a chiunque: il gusto così particolare e strong, tende ad attirare solo i palati più originali, a dispetto di chi invece predilige aromi più delicati.
E se di fatto non si compare per caso tra le genetiche più apprezzate del panorama internazionale, la Cheese resta tra le genetiche più discusse e dibattute proprio a causa delle note così pungenti e corpose che la caratterizzano, destinata solo a veri intenditori. Ciò non toglie però che siano in molti gli assuntori che amano sopportarne le prime zaffate per poi apprezzarne il gusto piacevole, grazie all’effetto unami che tipicamente porta ad annullare gli aromi più fastidiosi facendo emergere quelli più piacevoli e appaganti. Apprezzatissimi ne sono ovviamente anche gli effetti che garantiscono un’intensa sensazione di benessere e relax che in molti paragonano alla “pace dei sensi”, questo grazie alla produzione elevata di tricomi ricchi di THC.
Altrettanto marcata la sensazione di euforia e felicità senza tuttavia tralasciare i significativi benefici di carattere terapeutico: nota infatti risulta l’efficacia della Cheese Marijuana nel trattamento di dolori articolari cronici, infiammazioni muscolari e artrite. Le sue innumerevoli varianti vengono sovente impiegate anche nel contrastare con successo ansia, insonnia, stress e depressione, rivelandosi validi coadiuvanti contro nausea e inappetenza.
Storia della marijuana di tipo Cheese
L’ibrido che sembra aver dato vita a questa particolare varietà di marijuana, la Cheese appunto, sembra ruotare attorno a un’autentica leggenda, affondando le proprie radici nella prima metà degli anni ’80. Tutto sembra avere inizio col viaggio di Sam the “Skunkman”, un coltivatore californiano fermamente deciso a conoscere le tecniche di coltura all’avanguardia migliorando le proprie.
Volò dunque oltreoceano raggiungendo l’Olanda e portando con sé i semi delle proprie piante di cannabis finora coltivate. Furono necessari anni di prove, incroci e sperimentazioni prima di ottenere risultati decisamente significativi: gli stessi olandesi iniziarono a richiedere a gran voce quella che solo successivamente sarebbe divenuta la popolarissima Skunk#1, “figlia” dello stesso Sam, espandendosi rapidamente anche nei Paesi Bassi.
La produzione di tale tipologia varco anche lo stretto della Manica, finendo per incuriosire non solo per la qualità delle infiorescenze ma anche e soprattutto per gli aromi intensi che già da allora la rendevano unica. La storia narra che proprio un sacchetto di semi di Skunk passò tra le mani di un coltivatore inglese che, col fermo obiettivo di clonare la genetica, nel 1988 ottenne un risultato totalmente inaspettato.
A colpire le narici fu di fatto quello che sarebbe stato il tratto distintivo della neonata varietà: un sentore che ricordava fedelmente proprio il formaggio, lo stesso che decretò ufficialmente la nascita della marijuana Cheese, la stessa che spopolò negli anni ’90 rappresentando un vero e proprio boom: tra le varietà di cannabis più consumate nel Regno Unito, accompagnò degnamente la scena rave del periodo, per poi diffondersi capillarmente divenendo un must in tutti i Paesi dove venne legalizzata. Insomma, una storia di successo e di aromi fuori dal comune quella della Cheese, la stessa che oggi come allora, riscontra notevoli apprezzamenti nonostante l’innata particolarità, tra i consumatori di erba abituali così come occasionali.
Come coltivare la marijuana di tipo Cheese
La varietà di marijuana Cheese, ampiamente diffusa al pari di Skunk e Amnesia Haze, è costituita da una notevole concentrazione di CBD, mentre il THC è presente solo intorno al 15%. Si tratta di una genetica Indica per il 60% ibridata col 40% di Sativa.
La fase di crescita ha una durata di circa 5 settimane mentre il periodo di fioritura si aggira intorno alle 8 settimane se coltivata indoor. In caso di coltivazioni outdoor invece il raccolto avviene circa a metà ottobre.
La Cheese Marijuana comporta una resa media di circa 500 grammi per metro quadro e può facilmente raggiungere due metri e mezzo di altezza se coltivata in outdoor. Si tratta di una genetica relativamente semplice da coltivare, sebbene necessiti delle condizioni di luce e spazio favorevoli e corrette: in questo caso è in grado di produrre cime contenenti addirittura 17% di THC.
Estremamente resistente, tollera piuttosto bene le fluttuazioni di umidità, anche se è necessario assicurarsi che le temperature si attestino sempre tra i 21 e i 26°C. Adottando le opportune tecniche di potatura e piegatura dei rami al fine di ridurre l’altezza è possibile gestire facilmente la coltivazione anche all’interno di spazi piuttosto ristretti senza particolari complicazioni.
Una leggera defogliazione può garantire risultati ottimali producendo una quantità di cime estremamente soddisfacente. Anche per la Cheese è possibile adottare eventualmente il metodo ScrOG o Screen of Green, tecnica che prevede l’impiego di apposite griglie che permettono alle piante di svilupparsi sulla relativa superficie, massimizzando in questo modo la produzione di infiorescenze.
Resta comunque una specie adatta a coltivatori esperti, che sappiano applicare tutti gli accorgimenti necessari alla coltivazione di cannabis, assecondando le esigenze e necessità che ogni pianta richiede.