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Cannabis: Italia e USA su strade opposte

Pubblicato Da: Marco / Pubblicato Il: 01 set, 2024

Cannabis trump

Mentre in Italia si discute il divieto della cannabis light, negli Stati Uniti l'ex presidente Trump si schiera a favore della legalizzazione in Florida, suscitando reazioni positive nell'industria della cannabis. Un contrasto che evidenzia approcci profondamente diversi tra i due paesi su questo tema controverso.

La stretta italiana sulla cannabis light

In Italia, il dibattito sulla cannabis light ha preso una piega restrittiva. Il governo ha recentemente approvato un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che mira a vietare la coltivazione e la vendita di infiorescenze di cannabis, anche quelle a basso contenuto di THC, per usi diversi da quelli industriali consentiti. Questa mossa ha sollevato preoccupazioni sia tra gli operatori del settore che tra le opposizioni politiche.

La cannabis light, caratterizzata da un basso contenuto di THC (il principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi) e un alto contenuto di CBD (cannabidiolo, non psicoattivo e con potenziali effetti terapeutici), era diventata negli ultimi anni un settore in crescita in Italia. Molte aziende avevano investito nella sua produzione e commercializzazione, creando posti di lavoro e generando entrate fiscali. La nuova normativa rischia di mettere in crisi questo comparto emergente.

Le motivazioni addotte dal governo per questa stretta normativa includono la necessità di contrastare l'uso ricreativo della cannabis e di prevenire potenziali rischi per la salute pubblica. Tuttavia, i critici sostengono che questa posizione sia più ideologica che basata su evidenze scientifiche, considerando che la cannabis light non ha effetti psicoattivi significativi.

Coldiretti, una delle principali associazioni di categoria del settore agricolo, ha espresso preoccupazione per l'impatto che queste misure potrebbero avere sugli agricoltori che hanno investito nella coltivazione di canapa industriale. L'associazione ha chiesto modifiche alla norma nel prosieguo dell'iter parlamentare, sottolineando l'importanza di tutelare un comparto che ha visto investimenti significativi.

Le opposizioni politiche hanno criticato duramente l'approccio del governo. Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha definito la mossa come frutto di una "furia ideologica" che rischia di cancellare una filiera tutta italiana e mettere a rischio 11.000 posti di lavoro. Altre voci critiche hanno sottolineato come questa decisione possa paradossalmente favorire il mercato nero, anziché contrastarlo.

La svolta di Trump sulla marijuana in Florida

Mentre in Italia si discute di restrizioni, dall'altra parte dell'Atlantico si assiste a una svolta inaspettata. Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e candidato alle prossime elezioni presidenziali, ha annunciato il suo sostegno all'Emendamento 3 in Florida, una proposta che mira a legalizzare l'uso ricreativo della marijuana per gli adulti.

Questa presa di posizione rappresenta un cambiamento significativo per Trump, che in passato aveva mantenuto una posizione più ambigua sul tema della legalizzazione della cannabis. Nel suo annuncio, Trump ha sottolineato l'importanza di allineare la legislazione della Florida con quella di altri stati che hanno già legalizzato l'uso ricreativo della marijuana, evidenziando come non sia giusto criminalizzare in Florida comportamenti che sono legali altrove.

L'ex presidente ha anche toccato temi sensibili come la sicurezza pubblica e l'uso delle risorse di polizia, affermando che non è necessario "rovinare vite e sprecare denaro dei contribuenti arrestando adulti con quantità personali di marijuana". Ha inoltre menzionato il problema del fentanil, sottolineando come la legalizzazione possa contribuire a ridurre i rischi legati al consumo di sostanze adulterate sul mercato nero.

Reazioni dell'industria della cannabis

L'annuncio di Trump ha suscitato reazioni positive nell'industria della cannabis americana. Kim Rivers, CEO di Trulieve, una delle più grandi aziende di marijuana medica in Florida e importante sostenitore finanziario dell'Emendamento 3, ha pubblicamente ringraziato l'ex presidente per il suo sostegno.

Boris Jordan, fondatore e CEO di Curaleaf, altra importante azienda del settore, ha commentato che questa elezione "continua ad essere storica" e che ora ci sono "due candidati che hanno pubblicamente adottato posizioni pro-cannabis". Jordan ha sottolineato come questo sia un traguardo significativo, con entrambi i candidati che si stanno allineando con l'opinione pubblica americana, considerando che la maggioranza dei cittadini è ormai favorevole alla legalizzazione in qualche forma.

David Culver, vicepresidente senior degli affari pubblici per l'US Cannabis Council, ha accolto con favore i commenti di Trump, sottolineando come l'ex presidente si unisca a milioni di americani che hanno rivalutato le loro opinioni sulla cannabis negli ultimi anni. Culver ha anche evidenziato come l'Emendamento 3 goda di un forte sostegno bipartisan tra gli elettori della Florida e come il supporto di Trump potrebbe rivelarsi decisivo per raggiungere la soglia del 60% necessaria per l'approvazione.

Implicazioni politiche e sociali

La posizione di Trump sulla legalizzazione della marijuana in Florida ha implicazioni che vanno oltre il semplice dibattito sulla cannabis. Rappresenta un cambiamento significativo nella politica del Partito Repubblicano su questo tema, tradizionalmente più conservatore su questioni legate alle droghe.

Questo spostamento potrebbe essere interpretato come un tentativo di attrarre elettori più giovani e moderati, cruciali in uno stato chiave come la Florida. Inoltre, potrebbe segnalare un più ampio cambiamento nell'approccio alla politica sulle droghe a livello nazionale, con potenziali ripercussioni su questioni come la riforma della giustizia penale e la politica sanitaria.

D'altra parte, la posizione di Trump potrebbe creare tensioni all'interno del Partito Repubblicano, specialmente con le frange più conservatrici che hanno tradizionalmente sostenuto politiche più restrittive sulle droghe. Sarà interessante osservare come altri leader repubblicani si posizioneranno su questo tema nei prossimi mesi.

Confronto tra l'approccio italiano e americano

Il contrasto tra l'approccio italiano e quello emergente negli Stati Uniti sulla questione della cannabis è evidente e solleva diverse riflessioni.

In Italia, la tendenza sembra essere quella di inasprire le restrizioni anche su prodotti a basso contenuto di THC, nonostante l'assenza di effetti psicoattivi significativi. Questa posizione sembra essere guidata più da considerazioni ideologiche che da evidenze scientifiche o considerazioni economiche.

Negli Stati Uniti, invece, si assiste a un graduale ma costante movimento verso la legalizzazione, sia per uso medico che ricreativo. Questo processo è stato guidato da una combinazione di fattori, tra cui la crescente accettazione sociale, le potenziali entrate fiscali e la volontà di ridurre l'impatto del proibizionismo sul sistema giudiziario.

È importante notare che mentre in Italia il dibattito si concentra sulla cannabis light, negli USA si discute della legalizzazione completa, incluso l'uso ricreativo. Questo evidenzia una differenza fondamentale nell'approccio al tema e nella percezione pubblica della cannabis nei due paesi.

Prospettive future

La divergenza tra l'approccio italiano e quello americano sulla cannabis potrebbe avere implicazioni significative per entrambi i paesi nel prossimo futuro.

In Italia, se la stretta sulla cannabis light verrà confermata, potrebbe portare alla chiusura di numerose attività commerciali e alla perdita di posti di lavoro nel settore. Inoltre, potrebbe spingere il mercato verso canali illegali, con potenziali rischi per la salute pubblica e la sicurezza.

Negli Stati Uniti, il sostegno di Trump alla legalizzazione in Florida potrebbe accelerare il processo di riforma a livello federale, indipendentemente dall'esito delle prossime elezioni presidenziali. Questo potrebbe portare a un'espansione significativa dell'industria della cannabis, con importanti ricadute economiche e sociali.

A livello internazionale, questa divergenza potrebbe influenzare le discussioni sulle politiche globali in materia di droghe. L'approccio più liberale degli Stati Uniti potrebbe incoraggiare altri paesi a riconsiderare le proprie politiche, mentre la posizione italiana potrebbe essere vista come un esempio di resistenza al cambiamento.

Conclusioni

Il contrasto tra l'approccio italiano e quello americano sulla cannabis evidenzia la complessità e la natura controversa di questo tema. Mentre l'Italia sembra muoversi verso una maggiore restrizione, gli Stati Uniti, con il sostegno inaspettato di figure come Trump, stanno aprendo la strada a una legalizzazione più ampia.

Queste diverse traiettorie riflettono differenze culturali, politiche ed economiche tra i due paesi. Tuttavia, entrambi gli approcci sollevano questioni importanti su salute pubblica, giustizia sociale ed economia che meritano un dibattito approfondito e basato su evidenze scientifiche.

In ultima analisi, il futuro della politica sulla cannabis in entrambi i paesi dipenderà non solo dalle decisioni dei leader politici, ma anche dall'evoluzione dell'opinione pubblica e dalle evidenze emergenti sugli impatti della legalizzazione. Sarà cruciale monitorare attentamente gli sviluppi in entrambi i contesti per comprendere meglio le implicazioni a lungo termine di queste diverse strategie.

Fonti:

  • ANSA - Stretta sulla cannabis light ma è scontro sul ddl sicurezza
  • Benzinga - Trump's Cannabis Endorsement - Marijuana Industry Responds
  • Irish Star - Donald Trump adopts bold stance on cannabis amid crime discussion
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Foto Autore
Pubblicato Da: Marco
Pubblicato Il: 01 set, 2024

“La mia libertà finisce dove comincia la vostra.” (M. L. King)Informatico di professione, antiproibizionista per passione.

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